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AUDEMARS PIGUET ROYAL OAK JUMBO RD#5

Audemars Piguet Royal Oak Jumbo Extra-Thin Selfwinding Flying Tourbillon Chronograph RD#5 150th Anniversary 39mm, questo il nome “ufficiale” del più recente prodigio meccanico uscito dalla manifattura di Le Brassus. Diciamolo subito, questo orologio è uno dei più incredibili visti sul mercato negli ultimi anni. Lungo il nome,  così come lungo e compless sono il pezzo in sé e il processo di ingegnerizzazione, sviluppo, studio e produzione dal quale ha preso forma.

Così complesso da essere il pezzo definitivo della serie RD: il Royal Oak Jumbo RD#5 (da ora in poi lo chiameremo così, è più semplice e familiare…) è infatti l’ultimo RD, dopo di esso non ne saranno più creati. Audemars Piguet introdurrà un nuovo progetto che si chiamerà FABLAB e per chiudere l’RD non poteva scegliere una referenza migliore. Che, per inciso, ha richiesto 5 anni di sviluppo e comportato anche il deposito di un brevetto.

Il primo prodigio del Royal Oak Jumbo RD#5 sta nel combinare un tourbillon volante e un cronografo flyback mantenendo le proporzioni del Royal Oak Jumbo 16202ST, senza alterarne lo spessore (8,1 mm) o il diametro (39 mm). È realizzato in titanio e con l’innovativo Bulk Metallic Glass, una combinazione di materiali che unisce resistenza, leggerezza e brillantezza. Le caratteristiche principali del Bulk Metallic Glass sono la durezza e l’elasticità, che gli derivano più dal suo processo produttivo che dalle sue qualità intrinseche. Se si raffredda rapidamente il metallo fuso, i suoi atomi non si dispongono con la classica struttura cristallina; restano invece bloccati in modo disordinato, con una struttura simile a quella del vetro, dalla quale deriva il nome Bulk Metallic Glass o BMG. Una scoperta che risale al secolo scorso e che dà origine a un materiale con cui realizzare casse che è praticamente antigraffio, la cui elasticità consente alle casse stesse di assorbire piccoli urti e recuperare subito la loro forma. Nel 2021, Audemars Piguet lanciò la prima lega BMG a base di metalli preziosi e arricchita con palladio, alla vista simile al platino ma più leggera e resistente.

 

 

 

Ma torniamo a parlare del  Royal Oak Jumbo RD#5, l’idea degli ingegneri di Audemars Piguet nel crearlo è stata da subito chiara, almeno nelle sue specifiche di ergonomia e di esperienza di chi lo indossa. Lo stesso approccio che aveva ispirato gli orologi RD#4. Intanto, il cronografo con tourbillon volante doveva essere contenuto in una cassa che avesse le stesse dimensioni di quella del Royal Oak Jumbo. Poi, tutte le funzioni dell’orologio avrebbero dovuto essere gestite da un unico pulsante. Una indicazione che ha portato alla creazione di un selettore di funzioni gestito con un pulsante coassiale alla corona. Questo pulsante, il cervello meccanico del Royal Oak Jumbo RD#5, innesta una ruota a colonne dedicata, grazie alla quale è possibile passare dalla modalità di carica a quella di regolazione dell’ora. A differenza di quanto accade in orologi di altri marchi, sul quadrante non ci sono finestre o lancette che indicano quale funzione è innestata: essa può essere verificata sul pulsante, dove appare un anello rosso quando l’orologio è in modalità di regolazione dell’ora e scompare nell’altra.

Ultima richiesta, forse la più sfidante è stata dotare il pulsante dell’RD#5 di una sensazione tattile unica e delicata. Per essere innestato, esso richiede infatti una pressione da 10 a 25 volte inferiore rispetto a quella esercitata in un cronografo normale. L’attivazione avviene con una corsa più breve, offrendo una risposta tattile più nitida e veloce. Il design dell’RD#5 e la sua interazione tattile migliorata hanno comportato una profonda riprogettazione del movimento, tanto che per ottenere il risultato desiderato Audemars Piguet ha realizzato un nuovo macchinario, chiamato Force Dimension, che serve proprio per misurare la forza e la pressione esercitata sui tasti, la trazione sulla corona, il momento di rotazione della corona stessa.

 

 

Per arrivare a questa user experience, Audemars Piguet ha sviluppato un nuovo sistema di cremagliere e pignoni per azionare la catena cinetica del cronografo. Storicamente il “trick” meccanico dei cronografi è la camma a cuore. Montata su ciascun perno di ogni ruota delle varie lancette del cronografo, la sua speciale forma asimmetrica fa in modo che, indipendentemente dalla posizione in cui si trova la ruota, quando un martelletto di azzeramento preme su di essa, la camma ritorni sempre allo stesso punto di riferimento, ossia la posizione zero della lancetta del cronografo, a ore 12. Una soluzione pratica ed efficiente, che però richiede una notevole quantità di energia, data la forma specifica di queste camme e la tensione cui è sottoposto il meccanismo cronografico. Il motivo per cui spesso i pulsanti sono duri da premere.

Per evitare ciò, nel Royal Oak Jumbo RD#5 Audemars Piguet ha implementato un sistema di cremagliera e pignoni diverso e innovativo. La ratio alla sua base è quella di accumulare energia durante la marcia del cronografo e utilizzarla per ripristinare le lancette, in modo da rendere la funzione precisa e fluida. Chi preme il pulsante si limita a rilasciare l’energia immagazzinata, invece di doverla generare, sperimentando una sensazione tattile nuova e praticamente unica. Poiché l’operazione di azzeramento si basa solo su questo meccanismo, gli ingegneri di Audemars Piguet hanno fatto in modo di ridurre l’inerzia con una ruota dei secondi del cronografo e una lancetta dei secondi in titanio, per garantire che essa fosse sufficientemente rapida. Nel meccanismo di azzeramento, un unico pezzo rilascia nello stesso momento tutte le cremagliere per azzerare ore, minuti e secondi. Le operazioni di avvio e arresto si basano infatti su una ruota a colonne che innesta o disinnesta la frizione.

La progettazione ex novo del Royal Oak Jumbo RD#5, che ha portato alla nascita del calibro 8100, include all’interno di quest’ultimo anche un innovativo meccanismo a frizione. L’idea alla sua base era di combinare i vantaggi di una frizione verticale a quelli di una frizione orizzontale. Così, nel calibro, l’accoppiamento del cronografo avviene con ruote dentate e non per attrito come accade normalmente in una frizione verticale. Il profilo obliquo dei denti di queste ruote garantisce un collegamento perfetto e senza sbavature e consente all’architettura di restare compatta per poter essere contenuta nelle dimensioni di cassa dell’16202ST, come richiesto espressamente in fase di ideazione del progetto. Oltre al lavoro sulle cremagliere, ciò che ha aiutato a restare nelle dimensioni è anche l’impiego, per il tourbillon, della base meccanica compatta utilizzata nell’ RD#3. Un esempio di ottimizzazione delle risorse ingegneristiche interne a Audemars Piguet.

 

Sarebbe stato un peccato rendere poco visibile il tanto impegno messo nella progettazione del calibro che, lo ricordiamo, lavora a 21.600 alternanze/ora e ha 72 ore di autonomia. Oltre che con l’impiego di un fondello in vetro zaffiro, bombato come quello che protegge il quadrante, questo impegno è apprezzabile anche per il fatto che il calibro 8100 è dotato di un rotore periferico, che rende pienamente aperto alla vista il meccanismo cronografico.

Oltre al cuore meccanico, non dimentichiamo però che il Royal Oak Jumbo RD#5 ha un volto, ossia un quadrante, che è esattamente quello che ci si aspetta da un Royal Oak. Sono gli stessi, infatti, i codici della collezione, a partire dal colore Bleu Nuit, Nuage 50 e dal motivo Petite Tapisserie. Bella la grafica del logo Audemars Piguet, ispirato a un design d’epoca presente negli archivi della Maison.

La disposizione dei contatori del cronografo, lavorati con finitura a chiocciola, è leggermente sbilanciata verso la parte superiore del quadrante: così si lascia maggior spazio all’apertura del tourbillon, senza alterare le proporzioni d’insieme. Gli indici delle ore sono in oro rosa 18 carati color rodio e le lancette in oro bianco 18 carati con materiale luminescente. La cassa, impermeabile fino a una pressione modesta, 2 bar, la lunetta e il bracciale anch’esso in titanio e BMG alternano finiture lucide e satinate.

Tutto concorre a creare un orologio raffinato, leggero e confortevole, nel quale la meccanica sopraffina gioca a nascondersi sotto al quadrante,  per rivelarsi poi attraverso dettagli come la gabbia del tourbillon e a mostrarsi in pieno dal fondello. Un gioco accattivante, del quale potranno godere solo 150 fortunati: tquesti sono infatti i pezzi dell’edizione limitata, proposta al pubblico a oltre 300.000 euro.

 

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